Angelus Domini, Riflessioni di Papa Francesco

La Parola di Dio inizia a cambiarci da oggi se glielo permettiamo

Il Vangelo preso in esame all’Angelus è Luca 4,14-21, che racconta la prima predicazione di Gesù il quale dopo la lettura di un rotolo di Isaia dichiara “oggi si è compiuta questa Scrittura”.

Scrittura che parla proprio del Messia che porta un “messaggio di  consolazione e liberazione per i poveri e gli oppressi. È importante quell’ –oggi– perché indica il principio di ogni cosa. “Pronunciata dal Signore, indica un ‘oggi’ che attraversa ogni epoca e rimane sempre valido. La Parola di Dio sempre è ‘oggi’. Incomincia un ‘oggi’: quando tu leggi la Parola di Dio, nella tua anima incomincia un ‘oggi’, se tu la intendi bene.” Anche se è stata scritta migliaia di anni fa, è sempre attuale e parla al nostro cuore in ogni tempo.

Coloro che quel giorno ascoltano il Figlio di Dio fanno fatica a credergli ma nello stesso tempo sono colpiti dalle sue parole, diverse dagli altri maestri che lo hanno preceduto, che restano fredde e astratte. Allora come oggi. “La predicazione corre questo rischio: senza l’unzione dello Spirito impoverisce la Parola di Dio, scade nel moralismo o in concetti astratti; presenta il Vangelo con distacco, come se fosse fuori dal tempo, lontano dalla realtà.” Parole che non toccano i cuori di chi ascolta, l’anima, ma restano appunto solo parole, non sono parole di Dio, non scuotono le coscienze, non danno inizio a nulla.

La Parola di Dio, infatti, è viva ed efficace, ci cambia, entra nelle nostre vicende, illumina il nostro quotidiano, consola e mette ordine. Ricordiamoci: la Parola di Dio trasforma una giornata qualsiasi nell’oggi in cui Dio ci parla.”  Ed è per questo che il consiglio del Pontefice resta sempre lo stesso: portate con voi il Vangelo, leggetelo ogni giorno e date la possibilità alla Parola di Dio di entrare nel vostro cuore, di cambiare la vostra vita iniziando da oggi.

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Informazioni su Nunzia G.

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1 pensato per “La Parola di Dio inizia a cambiarci da oggi se glielo permettiamo

  1. Santità Rev.ma, oggi ho ascoltato, come ogni Domenica, la S. Messa e l’Angelus. Durante la S. Messa si è rivolto ai lettori , ai catechisti ed agli accoliti, da quando frequento le parrocchie non ho mai sentito ne dai Sacerdoti ne dai Vescovi di fare dei corsi per queste categorie di collaboratori o di regolarizzare magari con un piccolo opuscolo queste importanti mansioni. In tante Diocesi ci sono diaconi ed anche sacerdoti che considerano il canto liturgico di poca importanza e non degno di preparazione e d’istruzione, nei seminari la musica sacra non è più materia d’obbligo bensì facoltativa, così se uno vuole sentire una Messa come Dio comanda deve ascoltarla in una delle 4 Basiliche, poi ci si meraviglia della poca frequenza. Riguardo all’Angelus di oggi sono stato contento di ascoltare da Lei la spiegazione del Vangelo di Luca, il Suo pensiero è anche il mio da molto tempo. Bisogna rendere interessante la predica e spiegare attraverso il Vangelo il comportamento da tenere nella vita odierna a tutti: famiglie e giovani, durante la Messa si sentono delle prediche scialbe, non attinenti ai problemi della comunità che ha bisogno di essere educata prendendo gli esempi dai libri sacri. Nel ricordarLa nelle mie preghiere La saluto con profonda stima e amicizia. Giovanni Gavini

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