Riflessioni di Papa Francesco

Ogni volta che usiamo la violenza o la guerra facciamo rinascere Caino

La terra é la casa della pace e dell’armonia. Fin dalla creazione Dio ci affida il creato, di cui noi stessi siamo parte, per vivere in pace con le altre creature. Il mandato che ci ha infatti affidato Dio é quello di custodire e coltivare la creazione, che a sua volta é “cosa buona” e che rispecchia l’immagine di Dio stesso. Non vi é dunque spazio per la violenza né per la guerra che ne é figlia.

Papa Francesco nel corso dell’omelia in occasione della del 7 settembre, ricalca la storia dell’uomo partendo dalla creazione. Il mondo che é l’immagine di Dio e la creazione sono il dono che Dio stesso affida all”uomo per questo il Papa invita ognuno di noi a domandarsi quale mondo vogliamo. “Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace” dice Papa Francesco “in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni?”

Il mondo in cui viviamo però, pur conservando l’impronta di Dio, non solo presenta la sua bontà ma anche “violenza, divisione, scontro, guerra” che non nascono da Dio ma dall’uomo. Nel momento in cui l’uomo si sostituisce a Dio – come sempre ci racconta la Genesi che accadde nel racconto del peccato universale – in quel preciso istante nasce il peccato e con esso si guastano quelle relazioni di armonia e amore che Dio ci aveva affidato.

Quando dunque ci chiudiamo nel nostro egoismo, quando pensiamo solo a noi stessi, quando mettiamo i nostri interessi personali al centro, allora si apre la porta all’indifferenza, al conflitto e alla violenza. E proprio quando avviene questo, risuona la domanda che Dio rivolse a Caino “Dov’è Abele tuo fratello?” alla quale egli rispose “Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?“.

Ebbene, “Sì, tu sei custode di tuo fratello!”  ci dice Papa Francesco “Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri!“.

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5 pensieri su “Ogni volta che usiamo la violenza o la guerra facciamo rinascere Caino

  1. Custodi gli uni degli altri,custodire la terra.Tutto e’ dono del Signore per ognuno.Ieri
    sera alla fine della veglia ho pensato a quanti angeli custodi c’erano, alla gioia della Vergine
    Maria e di Gesu’ nel vedere cosi’tanti loro figli pregare insieme. E’ stato bello nel silenzioso
    raccoglimento udire solo la preghiera,che non e’ rimasta li’ ma
    e’ salita al cielo insieme a quelle di milioni di persone in ogni parte del
    mondo.Grazie Signore per tutti,grazie Signore per tutto.

  2. Io, proprio in coincidenza della veglia di preghiera per la pace in Siria, ho iniziato ad andare alla Santa Messa del sabato, cosa che rare volte ho fatto in vita mia! Mea culpa, mea grandissima culpa. Sono serena per averlo fatto, per avere seguito per intero per televisione la veglia di Papa Francesco. Non è mai troppo tardi, l’importante è iniziare per continuare sempre. Ho maturato in pieno questa convinzione che sento adesso parte di me. Portare la propria croce come Dio ci chiede, amare Dio più di chiunque altro…..mi ricorda quando Dio chiese ad un uomo di portare il proprio figlio su un monte per sacrificarlo a lui, e quell’uomo, con il cuore gonfio di dolore seguì l’ordine venutogli da Lui. Ma ecco che nel momento più critico Dio lo fermò e gli disse “mi hai dato la prova di amarmi come io voglio che tutti gli uomini facciano” il nome non lo ricordo, perché lo vidi in un film sulla Sacra Bibbia, quando ero ancora bambina.
    Io continuerò a pregare ancora perché la pace possa regnare fra tutti i popoli del mondo.
    Stamane ho provato una immensa felicità quando ho saputo che mio figlio e sua moglie sono stati alla S. Messa nella chiesetta di San Francesco, in San Vito Romano, cosa MAI verificatasi prima! Dio mio quanto sei buono, e quanti doni mi continui a fare! Aiuta questi ragazzi a volersi sposare in Chiesa, sono dei bravi ragazzi e spero tanto che Tu possa donare a loro il pieno convincimento per farlo presto!
    Caro Papa Francesco, io ho comunque SEMPRE avuto la fede in Dio, e lo prego perché possa aiutare anche Te, che so perfettamente quanto bisogno Tu ne hai! Buona domenica!

    1. Il nome di quell’uomo era Isacco e Dio non permise quel sacrificio perché Isacco diede prova del suo amore a Dio ,mi chiedo,ma noi uomini d’oggi avremmo il coraggio di rispondere così prontamente alla richiesta dell’Altissimo ponendo in Lui la nostra estrema fiducia?

  3. La domanda che rivolge Papa Francesco al mondo, circa la rinascita di Caino, me la son posta anch’io scrivendo il libro: “Il dolore, la morte e la speranza”.
    “Chi cerca la verità dell’uomo”, ha affermato Bernanos, “deve farsi padrone del suo dolore”.
    Fin dall’antichità, nella “Genesi”, lavorare si rivela il riflesso di una maledizione: “Ti procaccerai il pane con il sudore del tuo volto”.
    Nella mitologia la crudeltà più esecrabile viene spesso consumata fra le mura domestiche. Classico è l’esempio di “Progne e Filomela” che ci tramanda Ovidio nelle “Metamorfosi”.
    Eppure, il protagonista del “Candido” di Voltaire nel castello di Westfalia segue le lezioni del filosofo Pangloss, il quale sostiene che il mondo in cui viviamo è il miglior mondo possibile.
    E sarebbe vero, se l’egoismo umano non desse ragione a Hobbes col suo: “homo homini lupus”.
    E’ stato Papa Wojtyla nella “Salvifici doloris” a dichiarare che “se un uomo diventa partecipe delle sofferenze di Cristo, ciò avviene perché Cristo ha aperto la sua sofferenza all’uomo”.
    Non è stato Dio a voler il dolore, ma l’avidità dell’uomo.
    Papa Francesco, tornando all’armonia delle origini, essendo la creazione “cosa buona”, invita ancora una volta alla fratellanza e alla pace.
    Nei “Promessi Sposi” i due giovani protagonisti, dopo una vita travagliata, hanno trovato nella fede il felice epilogo.
    Al termine del romanzo Manzoni asserisce: “L’uomo, fin che sta in questo mondo, è un infermo che si trova su un letto scomodo più o meno, e vede intorno a sé altri letti, ben rifatti al di fuori […] e si figura che ci si deve star benone. Ma se gli riesce di cambiare […] comincia, pigiando, a sentire, qui una lisca che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme: siamo insomma , a un di presso, alla storia di prima. E per questo, […] si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio”.
    Sì, Papa Francesco, se pensiamo a noi stessi, se rimaniamo indifferenti alle sofferenze del prossimo, ricadiamo nella maledizione di Caino!
    Domenico Caruso – S. Martino di Taurianova (Reggio Cal.)

    1. Tante persone ieri hanno pregato per la pace e hanno digiunato perché non ci sia più la guerra. Speriamo che da oggi ci possano essere più persone che costruiscono un mondo di Pace e Bene e che riescano a sconfiggere tutte insieme il male che ormai regna sovrano in questa società. Il male non può vincere se siamo tutti uniti con Dio.
      Grazie Papa Francesco preghiamo per te affinché il Signore ti dia una lunga vita piena di salute affinché tu possa rimanere il più possibile in mezzo a noi sulla Terra.
      Buona domenica a tutti.

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