Riflessioni di Papa Francesco

Prima di condannare le unioni gay cerchiamo di capirne la natura

Per Dio noi non siamo numeri, siamo importanti, anzi siamo quanto di più importante Egli abbia; anche se peccatori, siamo ciò che gli sta più a cuore“. Era il 7 aprile dell’anno scorso quando Papa Francesco pronunciò queste parole in occasione dell’omelia per l’insediamento del Vescovo di Roma sulla Cathedra Romana. Oggi, a quasi un anno di distanza, cogliamo tutta la forza di questo continuo messaggio di misericordia, che il Pontefice mai si stanca di annunciare, nell’apprendere che Bergoglio ha intenzione di studiare le unioni gay e i patti di convivenza.

La notizia che è stata recentemente confermata dal cardinale di New York, Timothy Dolan non implica una apertura dottrinale della Chiesa nei confronti degli omosessuali, ma è segno di un cambio di prospettiva.

Papa Francesco, infatti, già il 29 novembre in un suo discorso ai superiori generali poneva la questione dal punto di vista pastorale, focalizzando l’attenzione particolarmente all’educazione dei figli di coppie gay, ai quali non si deve “somministrare un vaccino contro la fede” e che anzi “hanno diritto ad un battesimo, ad avere un percorso di fede esattamente come tutti gli altri, né più né meno“.

Considerato infatti, come sostiene lo stesso Bergoglio, che  “a livello educativo, le unioni gay oggi pongono sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere” è proprio in tal senso che vanno lette le affermazioni del cardinale di New York, Timothy Dolan: studiare le unioni gay per capire come mai alcuni Stati hanno scelto di legalizzare le unioni civili delle coppie omosessuali.

Piuttosto che condannarle prontamente…” ha espresso il Vescovo di Roma “poniamo domande sul perché questo ha fatto presa su alcune persone“. Del resto il matrimonio tra un uomo e una donna non è solamente un sacramento ma un elemento che permette la costruzione della società e della cultura. Per questo dobbiamo “guardare queste unioni e vedere le ragioni che le hanno fatte diventare realtà“.

Terminiamo ricordando l’intervento di luglio scorso, quando Papa Francesco ha dichiarato: “se qualcuno è gay e cerca Dio in buona fede, chi sono io per giudicare?“. Certo una apertura della Chiesa alle unioni omosessuali è molto difficile da pensare, perlomeno al momento, ma va tuttavia riconosciuto che Papa Francesco sembra voler creare le basi per lo sviluppo di una cultura che non sia figlia dell’omofobia.

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22 pensieri su “Prima di condannare le unioni gay cerchiamo di capirne la natura

  1. Condivido sua santità siamo tutti figli di Dio siamo peccatori ma dobbiamo rispertarci uno con altro quello che non va bene in questa realtà di vita c’è troppa invidia gelosia e odio è questo che dobbiamo distruggere. IL VANGELO C’è LO INSEGNA. Ti voglio bene francesco

  2. Mon Très Saint Père, j’ai toujours respecté les homosexuels bien avant avoir appris que mon fils l’était, au moment de l’étude de la loi pour le mariage pour tous ou je pesais les pour et les contres j’étais à 60% contre. Lors d’un repas de famille où étaient présents des personnes âgées, des plus jeunes (voir adolescents), des célibataires, des couples hétérosexuels et un couple homosexuel j’ai lancé le débat “alors pour ou contre le mariage pour tous?”. Certains m’ont fait signe de me taire, d’autres m’ont regardé de travers, j’ai alors dit “je cherche à savoir si je suis un imbécile car je suis plutôt contre” et je n’ai pu terminer devant la virulence des plus jeunes et le mutisme des autres, j’ai pu quand même rajouter que je n’ai jamais été homophobe d’ancienne connaissances pouvaient en témoigner, la venue surprise chez moi de mon fils avec son copain s’était fort bien passée (alors que sa mère, avec qui j’étais déjà séparée, est bisexuelle ou refuse son homosexualité à quand a elle refusée la venue de ce copain), puis j’ai rajouté que ce qui motivait mon opinion était “la famille= une mère et un père, l’image que l’on pouvait donné de cette famille et les dérives comme le clonage…”. Ce débat ne m’avait pas fait avancer et j’ai fait ma réflexion seul. Aujourd’hui ma pensée est que nous sommes tous enfants de Dieu et de quel droit je pourrais en exclure et qu’il faut simplement bien poser les règles pour éviter toutes dérivent préjudiciables à l’humanité…mais ce n’ai que mon opinion

  3. Il volto di Gesù lo possiamo vedere in ogni persona che incontriamo…. perché siamo tutti suoi! Buona serata Papa Francesco, ti ammiro con tutto l cuore!

  4. Siamo pecatori, E Dio vuole bene a tutti, non possiamo giudicare a quelli chi sono gay, ma chisa devviamo imparare a parlare con questa gente, Avvisinarci a Jesu, Jesu ama a tutti, prima del guidicio finale, ce ne di tempo ancora ? e quanto?

  5. Vorrei aiutare Papa Francesco ,ma non ricordo il riferimento biblico per dargliene testimonianza di “Verità” , ricordo però perfettamente di aver letto in qualche brano biblico che se i suddetti “diversi” sono sempre stati reputati peccatori è perché proprio nostro Signore ce lo ha insegnato.
    Anche da loro “bisogna scrollare la polvere dai piedi”.
    Secondo il mio modesto parere, sono persone che scelgono di vivere la diversità, per protestare fin da piccoli contro ciò che per loro risulta “conformismo”. Attenzione a non fraintendere “l’andare contro corrente”.
    Per noi quello che è scritto nel VANGELO è VERITA’.

    1. Credo che, essendo tutti peccatori, dobbiamo rispettarci. Quello che non va bene è l’ostentazione . Come Gesù non obbliga nessuno a seguirLo, così noi non possiamo imporre ciò che è giusto o sbagliato. Ciò che il Vangelo insegna è l’amarci e cercare in ognuno il Suo Volto….

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