Riflessioni di Papa Francesco

Un cristiano prima di chiacchierare deve mordersi la lingua

“Non c’è una Chiesa per gli Europei, una per gli Africani, una per gli Americani, una per gli Asiatici, una per chi vive in Oceania, no, è la stessa ovunque” così Papa Francesco nel corso dell’ del 25 settembre. L’unità della Chiesa è un dono di Dio, unità che non va però confusa con la uniformità.

L’unità vive delle differenze che confluiscono tutte nella medesima comunione e testimonianza a Gesù. Questo il grande mistero e in contemporanea il grande dono della Chiesa che è come una famiglia.

Siamo tutti fratelli e nonostante le differenze che naturalmente abbiamo tra uno e l’altro, ci riconosciamo sempre per la comune paternità in Cristo. Le differenze e la diversità sono una ricchezza per la Chiesa che si nutre di queste e cresce. “E’ come in una famiglia: si può essere lontani, sparsi per il mondo” dice il Pontefice “ma i legami profondi che uniscono tutti i membri della famiglia rimangono saldi qualunque sia la distanza“.

Tuttavia per egoismo e mancanza di fede molte volte privatizziamo la Chiesa, ne facciamo una cosa nostra, della nostra comunità, della nostra nazione ma perdiamo questa unità della Chiesa che invece dobbiamo sentire dentro come una parte del nostro stesso essere poiché ognuno di noi è parte vivente della Chiesa. “Io prego per quel fratello, per quella sorella che è in difficoltà, per confessare e difendere la sua fede?” domanda Papa Francesco “E’ importante guardare fuori dal proprio recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio!

Dio ci dona l’unità, ma noi spesso facciamo fatica a viverla” continua il Pontefice per questo l’unica via è quella del dialogo:la cultura del dialogo di cui già ci ha parlato Papa Francesco. “Occorre cercare, costruire la comunione, educare alla comunione, a superare incomprensioni e divisioni, incominciando dalla famiglia, dalle realtà ecclesiali, nel dialogo ecumenico pure.

L’unità della Chiesa inizia nel nucleo famigliare, nei piccoli litigi e bisticci che avvengono nelle nostre case. Per questo il Vescovo di Roma invita a una seconda riflessione “faccio crescere l’unità in famiglia, in parrocchia, in comunità, o sono un chiacchierone, una chiacchierona.

Le chiacchiere fanno male alla Chiesa per questo “un cristiano prima di chiacchierare deve mordersi la lingua!… questo ci farà bene, perché la lingua si gonfia e non può parlare e non può chiacchierare“.

Abbiamo bisogno di unità, di riconciliazione, di comunione. Tutti questi sono doni dello Spirito Santo che è il vero motore dell’unità della Chiesa. Lo Spirito Santo è armonia, quell’armonia che dona unità nella diversità. “Per questo è importante la preghiera, che è l’anima del nostro impegno di uomini e donne di comunione, di unità. La preghiera allo Spirito Santo, perché venga e faccia l’unità nella Chiesa.

Taggato , , , ,

Informazioni su Redazione

14 pensieri su “Un cristiano prima di chiacchierare deve mordersi la lingua

  1. NON possiamo SUBIRE e TACERE di fronte alle minacce dal Prete Francese Pascal THUILLIER & dal suo “capo” Cardinale TROIS,i quali in risposta alla lettera da noi divulgata e portata alla conoscenza di diverse persone ivi compresi Parroci, Cardinali,giornalisti,e non per ultimo al Santo Padre PAPA Francesco,dove raccontavo la mia storia dell’adozione e di come ero venuto alla conoscenza della mia origine blasonata,che mi ha portato alla conoscenza di mia zia marchesa Yolande d’Argenge Lafue,Fondatrice a Parigi della Fondazione Pierre Lafue,mia zia mi ha ospitato per una decina di volte in quel di Parigi suo ospite nella fondazione dove ci sono diverse stanze dove le ragazze della Francia “bene” vengono ospitate per la frequentazione dell’università,MA sapete perché i sudetti THUILLIER & TROIS ci hanno minacciato? (e NON solo noi ma anche un paio di organizzazioni che ci hanno affiancato sposando la nostra causa)Perchè di prima persona l’Abbè Pascal ha PALESEMENTE PLAGIATO mia zia 92enne per impossessarsi di suoi beni 20/25 milioni di euro,io dal 2005 NON sono più riuscito comunicare con mia zia ed essendo l’UNICO VERO nipote(figlio di sua sorella Paola) saputo per vie traverse della sua mancanza mi sono messo in contatto con THUILLIER per un chiarimento il quale ha rifiutato qualsiasi approccio,allora abbiamo contattato il Cardinale suo “CAPO” stesso trattamento,io chiedo PERCHE’ PERCHE’,Noi abbiamo documentazioni che certificano il mio grado di parentela con Yolande e anche foto che sono con lei,e che io sono l’UNICO e VERO NIPOTE,abbiamo anche testimoni che certificano il PLAGIO di mia ZIA, siamo andati a Parigi ad ottobre 2013 abbiamo interpellato un avvocatessa di Parigi consigliataci dal Consolato Italiano di Parigi,alla quale abbiamo dato 500 euro per eventuale ricerche e per la mia disponibilità della prova del DNA purtroppo da 5 mesi NON abbiamo ottenuto nessuno risultato nemmeno informativo,siamo comunque disponibili per qualsiasi informazione in merito,distinti saluti Olga & Antonio e—mail debenedetti.antonio@gmail.com SKYPE antoniomacchi tel.00385981313866

  2. Papa Francesco, lo só che per i miracoli bisogna rivolgersi altrove, La prego, parli con i nostri uomini di Governo, se tali possono chiamarsi!
    Grazie.

    1. Io credo che Papa Francesco lo stia già facendo, con tutto ciò che dice rivolgendosi al mondo intero…anche durante la S. Messa di sabato scorso, sentivo parlare di Lazzaro, morente alla porta del ricco signore che stava mangiando tranquillamente….A questo punto penso che se qualcuno di quei signori che siedono al Governo va alla S. Messa domenicale, ha sentito quelle parole…..deve solo metterle in pratica, coinvolgendo tutti gli altri a metterle in pratica, affinché la popolazione possa avere almeno un po’ di sollievo! Bisogna anche dire che molto spesso NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE! Il punto è tutto qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.