È ancora Giovanni Battista il tema principale dell’Angelus, anche in questa terza domenica di Avvento. L’uomo, come racconta il Vangelo di Matteo, è in carcere è ha dei dubbi.
Categoria: Angelus Domini
Non è mai tardi per la conversione, il Signore ci accoglie sempre
Nella seconda domenica di Avvento all’Angelus viene osservata la figura di Giovanni Battista che, nonostante la sua austerità, osserva il Pontefice, è presente ogni anno in questo periodo.
Siate vigilanti, il Signore viene anche nelle piccole cose
Il Santo Padre all’Angelus invita a riflettere sulla promessa della prossima venuta del Signore, e lo fa attraverso due domande, “come viene il Signore? e come riconoscere e accogliere il Signore?”
La perseveranza salverà le nostre vite; essa è riflesso dell’amore di Dio
Le riflessioni all’Angelus odierno raccontano di un Gesù nel Tempio che mette in guardia le persone intorno a lui che ne lodano la bellezza, dalla precarietà della vita.
Guardiamo gli altri con compassione come Gesù guarda noi
All’Angelus il Pontefice invita a riflettere sul verbo cercare, e lo fa illustrando il brano del Vangelo di Luca 19,1-10, che vede l’incontro di Gesù con il capo dei pubblicani Zaccheo nella città di Gerico.
Poniamo al centro della nostra vita Dio, non noi stessi
All’Angelus si riflette sulla parabola contenuta nel vangelo di Luca 18,9-14, che vede un fariseo e un pubblicano salire al tempio per pregare, ma in maniera differente, con diverso stato d’animo.
Alimentiamo la fede ogni giorno con tante piccole preghiere
All’Angelus il Pontefice invita a riflettere su una frase del Vangelo di Luca 18,8, quella in cui Gesù chiede: “Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”
Usiamo i nostri beni per aiutare gli altri e generare amore fraterno
All’Angelus il Pontefice illustra la Parabola del Vangelo di Luca 16,1-13, quella del fattore infedele, per dispensare un insegnamento a tutti i cristiani.
Dio ci perdona sempre, anche quando ci allontaniamo
La Misericordia di Dio, è questo il tema centrale all’Angelus, in cui Papa Francesco ci illustra tre Parabole riportate nel Vangelo di Luca 15,4-32, e che mostrano l’ imparzialità di Nostro Signore.
Per seguire Dio bisogna anteporre gli altri a noi stessi
Durante la sua Omelia in Piazza San Pietro il Santo padre ci parla del discorso di Gesù alla folla, nel quale indica cosa chiede a chi decide di seguirlo ovvero “non può essere suo discepolo chi non lo ama più dei propri cari, chi non porta la sua croce, chi non si distacca dai beni terreni ”.
Scegliamo la via stretta di Gesù che porta alla salvezza
All’Angelus il Pontefice invita a riflettere sulla risposta che Gesù dà ad un uomo che gli chiede se siano in molti a salvarsi: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta ”. Cosa intendeva?
La Parola di Dio arde nei cuori come fosse fuoco vivo
All’Angelus Papa Francesco ci invita a meditare sulle parole di Gesù riportate nel Vangelo di Luca 12,49, quando dice ai suoi discepoli “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” Di quale fuoco sta parlando? chiede il Santo Padre.
Siate vigili, il Signore viene quando non ce lo aspettiamo
All’Angelus il Papa esorta i fedeli ad essere vigili, sempre, riportando due raccomandazioni di Gesù ai suoi fedeli: “Non temere” e “siate pronti” che sarebbero “due parole-chiave per sconfiggere le paure che a volte ci paralizzano e per superare la tentazione di una vita passiva, addormentata”.
State lontani dalla cupidigia ma inseguite la ricchezza di Dio
Ritroviamo il Pontefice all’Angelus nuovamente in Piazza San Pietro dopo il suo Viaggio Apostolico, e l’argomento delle sue meditazioni è la cupidigia, sentimento che causa non pochi problemi.
La priorità deve essere la Parola di Dio, meditiamo sul Vangelo
Un caldo Angelus in una Piazza San Pietro gremita nonostante l’afa quello odierno, nel quale il Pontefice ci racconta di Marta e Maria e della loro ospitalità.